domenica 31 agosto 2014

«Un libro deve essere un’ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi.» (Franz Kafka)

Oggi a tutti gli amanti della buona poesia propongo questo libro...

La Traiettoria del vento di Ninnj Di Stefano Busà (nota critica) a cura di Antonio Spagnuolo


«Opera totale, questa ultima di Ninnj Di Stefano Busà, che abbraccia l’uomo in tutto il suo essere ed esserci. Nella sua perpetua pascaliana diatriba, dicotomica inquietudine di vivere da terreno con lo sguardo all’oltre. In questo suo stare sospeso fra inferno e paradiso, fra piaga e urlo, fra terra e azzurro, fra buio e luce, fra inverno e primavera, fra carne e spirito, fra vita e morte. E sta tutta là l’essenza della vera poesia. Nello scandalo delle contraddizioni. E’ da questo scandalo che trae la sua linfa vitale, il suo taedium. C’è la vita, qui; ma quella vissuta e immaginata; quella conquistata e quella sperata; quella sofferta e quella proiettata; insomma quella vita dove si alternano ombre, spiragli, dubbi, paure; ma anche campi di glicini al sole. Ed è da questo percorso che la Nostra giunge a guadagnarsi la parola e a proiettarla oltre il tempo, oltre la sua misura, ed oltre la comprensione stessa.
Sì, perché la poesia non è solo comprensione. Va ben oltre. Ed è con la parola - scansione di tappe della via crucis – che va al di là del suo essere parola. E’ tutta qui l’intenzione e la caparbia etico-intellettiva di Ninnj Di Stefano Busà, che, da una vita, marcata di una sensibilità sconcertante, affonda ogni perché dentro, per ridarlo al foglio non come semplice messaggio, ma come verbo poetico. Proprio così. La differenza è enorme fra ciò che si scrive per comunicare e ciò che si scrive per trascinare anima e corpo oltre la siepe. Si può toccare l’ultra/umano. Ci si può inebriare di questa contemplazione. Ne possiamo essere risucchiati, azzerati, annullati. O forse realizzati in questo nostro proiettarci in azzardi. Sintonizzare il nostro esistere all’esistere dell’infinitezza che contiene l’umano, forse, è il cuore della Poesia.»

http://nazariopardini.blogspot.it/2013/04/n-pardini-su-la-traittoria-del-veto-di.html




Ninnj Di Stefano Busà (Partanna), laureata in Lettere. Si è da sempre occupata di Estetica e di Letteratura italiana, di Storia delle Poetiche, oltre che di Critica e di Scienza dell’Alimentazione. Incoraggiata dal Premio Nobel Salvatore Quasimodo, suo amico di famiglia, inizia a scrivere la sua prima raccolta poetica che avrebbe avuto l’avallo dello stesso se, da lì a poco, non fosse deceduto. Ha presieduto le venti edizioni del premio “Iniziative Letterarie-Unione Nazionale Scrittori” e ne presiede inoltre dal 1991 il Centro internazionale delle poetiche. Dirige ed è Presidente di Giuria di un progetto di interscambi culturali tra i popoli, attraverso il Consolato Generale dell’Ecuador in Italia. In poesia ha pubblicato più di venti volumi. È stata insignita di vari premi alla Cultura e alla Carriera.

Il 9 maggio 2013 le è stata conferita la Laurea Apollinaris Poetica dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università Salesiana Ponteficia di Roma. Oggi, detta Laurea rappresenta il massimo livello conferito a Poeti italiani di alto merito. Pertanto si propone come pista di lancio per un auspicabile Premio Nobel per la Letteratura.


Per saperne di più... seguire il link:

 http://www.partecipiamo.it/cultura/ninnj_di_stefano_busa/biografia.htm

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