venerdì 23 ottobre 2015

L'amore vero è solo quello che ti può dare una madre...

Mia madre è una poesia  che non sarò mai in grado di scrivere, anche se tutto quello che scrivo è una poesia a mia madre.  (Sharon Doubiago)
 
 
 

Nella carne solo
un vuoto di memoria,
sulla pelle un eco di fiato.
L'addio fu in autunno
con un mulinar di foglie,
poi, solo l'inverno
e ruggine nelle ossa.

Tutti i diritti riservati © Loretta Stefoni 
 Questo testo è protetto contro il plagio.
Questo testo è depositato ed esiste una prova certa della sua data di deposito.





giovedì 22 ottobre 2015

Buon compleanno mamma!

 
Oggi, se il nostro tempo non fosse finito il 3 ottobre 2009, mia madre avrebbe compiuto 82anni, una bella età ma, sono sicura che sarebbe stata come sempre molto bella. Il trascorrere delle stagioni non lasciava segni sul suo volto acqua e sapone e i suoi capelli castano scuro erano appena mossi da qualche filo argenteo...
 


 

IN BALIA DEL VENTO 

E' un gioco a mosca cieca,
si trattiene il fiato
il tempo di una conta
e poi... si ricomincia.
Gli occhi s'accodano alle rondini
oltre la coltre delle nuvole
laddove i silenzi solleticano
la memoria del nostro ieri.
Si rimane in balia del vento
ad ascoltare gli acuti del sole
e i bisbigli della luna.
E mentre lentamente si perde
la quiete delle ossa
nel chiasso delle stagioni,
un ventaglio di pensieri
muove le foglie ancora sui rami
e se chiamo il tuo nome
non c'è voce che ritorna.
 

Tutti i diritti riservati © Loretta Stefoni 

 Questo testo è protetto contro il plagio.
Questo testo è depositato ed esiste una prova certa della sua data di deposito.
Chi ne fa un uso improprio è soggetto alle sanzioni di legge.

 

 
 


domenica 18 ottobre 2015


«Si muore tutte le sere, si rinasce tutte le mattine: è così. E tra le due cose c'è il mondo dei sogni.»
 
[Henri Cartier-Bresson... Fotografo francese (1908-2004)]
 
 
 
 
L'ASSENZA DEL COLORE
 
La notte abbaglia
in un furtivo
precipitare d'ombre
e la luna si finge bella
nell'assenza del colore
sotto il peso di ciglia
votate all'inganno.
Allucinazioni di tempo
eludono la realtà del vero
e l'usura del giorno
è nella pelle, negli occhi,
nella bocca
… ostaggio del buio.
 

Tutti i diritti riservati © Loretta Stefoni 

 Questo testo è protetto contro il plagio.
Questo testo è depositato ed esiste una prova certa della sua data di deposito.
Chi ne fa un uso improprio è soggetto alle sanzioni di legge.
 

 




lunedì 12 ottobre 2015

News...





 
La Sala Conferenze del Convento Francescano di Falconara Marittima è stata, anche quest'anno, la location scelta per accogliere, ieri, 11 ottobre c.a., il folto pubblico di poeti, familiari, autorità civili, politiche, militari e religiose e rappresentanti di varie associazioni culturali in occasione della cerimonia di premiazione della 6^ edizione del Premio Poetico Internazionale “Laudato sie, mi’ Signore”, organizzato dall’Associazione culturale “Magnificat”, con la collaborazione dell’Ordine Francescano Secolare e della Biblioteca Storica Francescana e Picena di Falconara Marittima dell’Ordine dei Frati Minori. Il concorso vanta l'Alto Patrocinio della Regione Marche, del Comune di Falconara Marittima, della Di Felice Edizioni di Martinsicuro e del Circolo Culturale “Smile” di Vallecrosia (IM).
 
È questo un evento letterario, dedicato al Santo dei Santi, Francesco d’Assisi, caratterizzato, come sempre, da una grande partecipazione di autori.
Difficile il compito della giuria. Sono giunte liriche da quasi tutte le regioni italiane, ma anche l’Uruguay, l’Argentina, la Svizzera e la Francia hanno dato il loro poetico contributo. Importante l’adesione di giovani poeti.
Ben 257 autori hanno omaggiato il Concorso con 603 poesie così suddivise: - Sezione A (poesia a tema libero) 360 lavori, sezione B (poesia a tema religioso) 153 e sezione C (poesia dialettale) 90.




 
 
Alla poetessa civitanovese Loretta Stefoni è andato il Premio Speciale dell'Associazione Culturale "IL FARO".
 
 

 
 ALCUNI MOMENTI DELLA CERIMONIA
 
 
 
L'autrice declama la sua poesia
 
 
Si dà lettura della motivazione
 
 

«È una poesia connotata da un dolce ronzare di insetti e da una serena visione di prati sempreverdi, dove il respiro del tempo si fa caldo vento di libeccio e gorgogliano le acque dei fiumi in un chiassoso scorrere verso il mare, e dove la memoria esige un nome sotto la luce della luna e delle stelle. In questa magica atmosfera si scioglie il cuore della poetessa: e le riappare il volto dell'amato, che è la sua follia dell'approdo in un muto viaggiare di labbra oltre i confini della notte. Scritta in versi liberi, ma egualmente ritmica e musicale alla lettura, la composizione si caratterizza altresì per la felice scelta di parole, espressioni e dati, soprattutto visivi e uditivi, e perciò senza dubbio appropriati ad esprimere il vissuto dell'autrice, e cioè un amore dolce e nel contempo forte, permeato da un profondo panismo.»


Prof. Vittorio Verducci