lunedì 12 ottobre 2015

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La Sala Conferenze del Convento Francescano di Falconara Marittima è stata, anche quest'anno, la location scelta per accogliere, ieri, 11 ottobre c.a., il folto pubblico di poeti, familiari, autorità civili, politiche, militari e religiose e rappresentanti di varie associazioni culturali in occasione della cerimonia di premiazione della 6^ edizione del Premio Poetico Internazionale “Laudato sie, mi’ Signore”, organizzato dall’Associazione culturale “Magnificat”, con la collaborazione dell’Ordine Francescano Secolare e della Biblioteca Storica Francescana e Picena di Falconara Marittima dell’Ordine dei Frati Minori. Il concorso vanta l'Alto Patrocinio della Regione Marche, del Comune di Falconara Marittima, della Di Felice Edizioni di Martinsicuro e del Circolo Culturale “Smile” di Vallecrosia (IM).
 
È questo un evento letterario, dedicato al Santo dei Santi, Francesco d’Assisi, caratterizzato, come sempre, da una grande partecipazione di autori.
Difficile il compito della giuria. Sono giunte liriche da quasi tutte le regioni italiane, ma anche l’Uruguay, l’Argentina, la Svizzera e la Francia hanno dato il loro poetico contributo. Importante l’adesione di giovani poeti.
Ben 257 autori hanno omaggiato il Concorso con 603 poesie così suddivise: - Sezione A (poesia a tema libero) 360 lavori, sezione B (poesia a tema religioso) 153 e sezione C (poesia dialettale) 90.




 
 
Alla poetessa civitanovese Loretta Stefoni è andato il Premio Speciale dell'Associazione Culturale "IL FARO".
 
 

 
 ALCUNI MOMENTI DELLA CERIMONIA
 
 
 
L'autrice declama la sua poesia
 
 
Si dà lettura della motivazione
 
 

«È una poesia connotata da un dolce ronzare di insetti e da una serena visione di prati sempreverdi, dove il respiro del tempo si fa caldo vento di libeccio e gorgogliano le acque dei fiumi in un chiassoso scorrere verso il mare, e dove la memoria esige un nome sotto la luce della luna e delle stelle. In questa magica atmosfera si scioglie il cuore della poetessa: e le riappare il volto dell'amato, che è la sua follia dell'approdo in un muto viaggiare di labbra oltre i confini della notte. Scritta in versi liberi, ma egualmente ritmica e musicale alla lettura, la composizione si caratterizza altresì per la felice scelta di parole, espressioni e dati, soprattutto visivi e uditivi, e perciò senza dubbio appropriati ad esprimere il vissuto dell'autrice, e cioè un amore dolce e nel contempo forte, permeato da un profondo panismo.»


Prof. Vittorio Verducci