domenica 4 dicembre 2016

Alla volta di Lendinara...


 
 
Sabato 3 dicembre 2016 si è tenuta presso la Biblioteca Comunale Gaetano Baccari, situata all'interno del Palazzo Boldrin, uno dei palazzi storici di Lendinara, la cerimonia premiativa del Premio Letterario Internazionale "L'Arcobaleno della Vita".
 
 
 

L'evento è stato aperto dalla Presidente Fondatrice, Prof.ssa Gloria Venturini con un discorso introduttivo che ha illustrato i motivi per cui questo Premio è denominato: il concorso che fa bene al cuore.
 
Sì, perché è questo lo slogan che contraddistingue il concorso, in quanto, il Premio "L’Arcobaleno della Vita", giunto alla sua quindicesima edizione, è, da sempre, abbinato a progetti di solidarietà ed aiuto ai bambini che vivono condizioni di infanzia negata.
Quest'anno,  in collaborazione con l'Associazione Follereau Italiana Dirittiamoci e con Insieme a Chiara Castellani Onlus, i contributi di partecipazione raccolti, tolte le spese organizzative e di segreteria, sono andati a sostegno del progetto “Kenge”, per l’acquisto di materiale sanitario nello Stato africano del Congo.
 
Le opere pervenute in questa edizione, tra racconti e poesie, sono state 362 con la partecipazione di autori provanienti da tutte le provincie d'Italia e anche dall'estero.
 
Sezione E: Silloge inedita di poesie a tema libero
 
Giurati: Davide Dal Maso, Antonio Stasolla, Paolo Santato, Ramis Tenan   


 
Si dà lettura della motivazione
 
 
 
Motivazione
 
È l'eco dell'Amore in tutte le sue sfaccettature che risuona in questa silloge. L'autrice, sospesa tra passato e futuro, tra ricordi e azzurre fantasie, rivive e sogna i momenti più intensi della sua vita sentimentale. Lo stile è ben ritmato e solo apparentemente semplice. Spiccano vivide immagini e sequenze dal taglio cinematografico: «Gli occhi già nel cielo / ritornano come boomerang / alle fattezze di pianure. / La messa a fuoco / è sulle spighe grasse / laddove, fragile, un papavero / si china quasi a toccare terra». La natura è uno dei principali principali protagonisti della rappresentazione, tramite l'analogia l'autrice proietta i propri stati d'animo in essa: «Sono rami sempre verdi i miei ricordi», «Nel bosco di faggi e betulle / là, dove semine stolte di vento / hanno i loro raccolti / di borragine e menta». Silloge di grande forza che, soprattutto grazie alla costruzione di efficaci immagini, rimane a lungo nella memoria del lettore. DDM
 
 
Alcuni momenti della premiazione