«La funzione tradizionale della cornice consiste nel distinguere: essa concentra l’attenzione sul dipinto rispetto al contesto generale della parete.
Ma se all’interno dei bordi, invece di un ritratto o di un paesaggio, viene collocata una poesia, ovvero un tessuto di segni-segnali provvisto solo del codice lessicale-sintattico per esprimersi, l’interpretazione coinciderà con una “lettura” profonda: distante dall’osservazione logico-intuitiva di natura assai sensibile richiesta dalla pittura, e invece più vicina a un complesso inestricabile di ragione e sentimento.
La cornice traccia quindi il confine tra l’ambiente circostante e il messaggio letterario, contribuendo a concentrare su se stessa l’attenzione del destinatario e aiutando quest’ultimo a percepire l’esigenza di collocarsi strumentalmente in una “distanza” da cui può scaturire quel particolare piacere che provoca il giudizio estetico.
La cornice determina un campo semantico, delimita semioticamente il nostro sguardo, crea un’area ulteriore dentro il riquadro, ma tutela anche l’incolumità linguistica di quanto vi è all’interno.
La tradizione cultuale della cornice, applicata a una serie di versi, in qualche modo accompagna e invita a “osservare una poesia”, coltivando il progetto di tentare di liberare un’affascinante, arcana, smisurata quantità di immaginario.» (Cinzia Baldazzi)
L’incontro con le poetesse e i poeti partecipanti si è svolto sabato 10 luglio, per un “finissage” che ha visto gli autori e le autrici intervenuti contribuire a “smontare” l’allestimento staccando ciascuno la propria poesia dalla parete e portandola con sé.
L’ORGANIZZAZIONE
Cinzia Baldazzi
selezione autori, testi critici
Donatella Calì
progetto originale, cura della mostra
Maurizio Pochesci
fase editoriale, cura della mostra
Claudio Camerini
ufficio stampa, assistenza editoriale
Adriano Camerini
assistenza informatica e operativa, servizio fotografico
Andrea Lepone
consulenza editoriale per Officine Culturali Romane