martedì 4 settembre 2012

IL MIO PRIMO ESERCIZIO DI METRICA


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Nella metrica italiana, l'ottonario è un verso nel quale l'accento principale si trova sulla settima sillaba: quindi, se l'ultima parola è piana comprende otto sillabe, mentre se è tronca o sdrucciola ne ha rispettivamente sette oppure nove.
Gli accenti metrici si collocano normalmente sulle sedi dispari. Accenti secondari possono situarsi sulla seconda, quarta e sesta sillaba. Molto spesso gli accenti principali cadano sulla terza e settima sillaba: tra gli esempi, la celeberrima Canzona di Bacco esempio di Lorenzo il Magnifico

«Quant'è bella giovinezza / che si fugge tuttavia»

L'ottonario è stato definito "il verso più appiccicoso della lingua italiana", perché la sua accentazione rimane molto impressa e risulta sempre cantilenante. Infatti è molto usato nelle filastrocche: un esempio famoso è Il Signor Bonaventura di Sergio Tofano:

«Qui comincia l'avventura
del Signor Bonaventura... »


È largamente utilizzato anche nei libretti d'opera, soprattutto ma non solo per i momenti cantabili del melodramma dell'Ottocento (ad esempio «Casta Diva, che inargenti» della Norma o «Il balen del suo sorriso» del Trovatore).
 


(Ottonario accentazione 3 - 7)

 
E' del tempo il suo respiro
quell'ingrato soffio lieve
che la bianca vela frange.
Tra il fragor di spume e l'onde
la sua via cerca la chiglia,
la cui scia è solo ricordi
a lasciar del sale traccia
su quel ciglio ormai asciugato. 
 


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