IL NONLUOGO
Non si è presenza
in quella zona d'ombra
dove il tempo è fermo
eppure la giostra è in moto
e la velocità è in divenire.
Poi... quei sobbalzi strani
e il leggero sfarfallio
della luce che penetra.
È lì che si perde il contatto
con la pelle e con il fiato
e ci si sente identità astratte,
intrattenendosi a lungo
in un luogo nonluogo
dove lo spazio intorno
è confino assegnato
dall'impossibilità
di esistere altrove
e quello stare assorto
è intimità godibile.
Tutti i diritti riservati © Loretta Stefoni
Questo testo è protetto contro il plagio.