ERA GIUNCO... IL DESIDERIO
Ricurva, quasi in posa,
in attesa del domani
nell'incauto vuoto d'ore
interrogavo il tempo.
Il giorno cadeva svogliato
dagli angoli degli occhi
e sfuggiva allo sguardo.
Distante ero alla vita
in un limbo di memorie
e sulle mie labbra la voglia
di gustare, del passato,
l'antico sapore.
Con quella smania strana,
nel nido appollaiata,
me ne stavo come ladra
a sbirciare dalle ciglia,
pronta ad imitare
della gazza l'astuzia del volo
che incatena l'ali all'aria
accecata di lussuria
dal baglior libidinoso.
Era giunco il desiderio
che si piegava
tra le dita del destino
e candida la neve
scioglieva l'inverno
dalla mia chioma
in un vortice di vento.